Nove, nove, duemilanove. Una data che tutti gli appassionati dei Beatles ricorderanno a lungo. E’ il giorno della pubblicazione – in contemporanea mondiale – dell’intero catalogo beatlesiano digitalmente remasterizzato e dell’uscita del videogioco “The Beatles Rockband”.
Dopo aver aiutato un mio cuginetto coi compiti per la vacanze & dopo aver ritirato la matmobile da un’officina per un piccolo controllo, a mezzogiorno sono finalmente pronto per la mia missione, una missione esplorativa.
Arrivo al vicino centro commerciale con un misto d’impazienza & d’incredulità, il tutto condìto da un vago senso d’eccitazione. Parcheggio la matmobile a pochi passi dall’ingresso, ignorando alcuni passanti con carrelli della spesa che avrebbero dovuto giovarsi d’una inspiegabile precedenza sulle strisce pedonali. Entro nel centro commerciale a grandi passi, il reparto media/tecnologici è di fronte a me, entro, data l’ora non c’è molta gente.
La prima cosa che mi trovo davanti, appena avvicinato al reparto videogiochi, è la pila con le scatole di queste misteriose (per me) diavolerie elettroniche. Il videogioco “The Beatles Rockband” vero e proprio è invece già in scaffale: le numerose copie sono distinte in due edizioni, l’una per Nitendo Wii e l’altra per Playstation 3. Guardo il tutto con una curiosità distratta, poi passo al mio luogo preferito del grande centro commerciale, il reparto dischi. E qui… oh, meraviglia! Vedi la foto sopra…
Le nuove edizioni remaster dei Beatles ci sono tutte: i tredici titoli pubblicati originariamente dalla EMI fra il 1963 e il 1970, la doppia compilation “Past Masters” originariamente edita nel 1988 in due volumi separati, il cofanetto con le versioni mono degli album del periodo 1963-68. Come si può notare subito, manca il cofanetto con le versioni stereo (del periodo completo, 1963-70, ovvio): chiedo al commesso, mi dice che è stato venduto pochi minuti dopo che i dischi dei Beatles sono stati esposti al pubblico. Nutro forti sospetti sull’acquirente (un mio scatenatissimo amico discofilo di Chieti Scalo…), pensando a lui con una punta d’invidia.
I prezzi vanno dai 16.90 euro per i singoli abum, ai 289 (cazzo!) del cofanetto mono; gli album doppi – vale a dire “The Beatles” (1968) e “Past Masters” (1988) – costano 25.90; l’ormai sparito cofanetto stereo stava a 249 euro, almeno così ricorda il commesso.
Rifletto per una ventina di minuti sul da farsi: i soldi per i cofanetti al momento non li ho, e se mi prendessi uno degli album? “Revolver” magari… o forse no, meglio puntare su “Abbey Road”. E se invece mi prendessi “A Hard Day’s Night”? Uhm, forse è meglio “Magical Mystery Tour”, che ha la riproposizione miniaturizzata dell’originale libretto che accompagnava il vinile del ’67… E se invece mi portassi a casa il “Sgt. Pepper” con tutti i suoi effetti speciali?
No, no, no, qui sto correndo troppo con la fantasia. Non so che fare in effetti, non so decidermi. Me ne vado dopo un rapido & confuso giretto al reparto jazz. Infine non prendo niente, scatto la foto, saluto il commesso (che mi ha detto comunque che una nuova copia del cofanetto stereo dovrebbero riportarla) e recupero la matmobile. A bordo, sul breve viaggio verso casa, rifletto nel traffico: e se prendessi proprio quel benedetto cofanetto mono? Magari prendendo più in là le copie stereofoniche mancanti (vale a dire “Abbey Road” e “Let It Be”)… oddio, non lo so, la spesa è una bella botta.
Rientro a casa perplesso ma eccitato. Mi sa che nel tardo pomeriggio farò un salto ad un secondo centro commerciale, munìto d’un altro bel reparto dischi. Non so, forse un titolo a 16 euro & 90 centesimi me lo porterò a casa. Quale? Non lo so, ovvio. Magari ve lo dirò in un prossimo aggiornamento di questo post.
Aggiornamento serale
E infatti il salto in un secondo centro commerciale l’ho fatto, stavolta in compagnia di mio fratello: tutti gli album dei Beatles a 14.90 euro (i due doppi a 21.90) in un angolo tutto loro, accanto alle diavolerie elettroniche per “The Beatles Rockband”. Tuttavia non c’è traccia dei cofanetti: chiedo così alla commessa che mi dice che le uniche due copie – la versione stereo e la versione mono, niente di più & niente di meno – sono già state acquistate. Cavoli, poi dicono che i dischi originali non si vendono più!
Tergiverso ancora un po’, con mio fratello che va a farsi un giro al reparto informatica. Infine, fra mille perplessità, mi decido a prendere un titolo… “Abbey Road”, dài. Vado velocemente alla cassa prima che cambi idea… è fatta! Ma forse questa è già la storia d’un altro post. – Matteo Aceto