Mi sono accorto già da un bel po’ di ascoltare molto di più i Beatles come solisti che come gruppo. Certo, per me è sempre una gioia sentire dischi come “Abbey Road“, “Sgt. Pepper” o anche “Please Please Me” ma, quando ho voglia di Beatles, capita più spesso che io vada a risentirmi i vari album da solista dell’uno o dell’altro. Devo poi ammettere che alcuni di questi dischi in solitaria non hanno niente da invidiare alla produzione più blasonata dei Beatles in quanto tali. Inoltre, ho trovato molto di questo materiale ancora più interessante col passare del tempo.
In particolare, navigando a caso in alcuni siti di appassionati beatlesiani, mi sono recentemente imbattuto in un paio di simpatiche classifiche sui migliori (e i peggiori) dischi da solista dei componenti dei Beatles. In un caso ho individuato una interessante Top 10, in un altro c’era addirittura la classifica di tutti i dischi solistici dei Beatles, dal peggiore (in quel caso era “Ringo The 4th”, Ringo Starr, 1977) al migliore (sempre in quel caso era “All Things Must Pass”, George Harrison, 1970). Ora io, per quanto tentato, non potrei fare altrettanto perché non ho (ancora) ascoltato tutti i i dischi da solista dei miei amati Beatles: col tempo ho ascoltato (e ho comprato) tutti gli album di George Harrison, tutti quelli di John Lennon, la gran parte degli album di Paul McCartney (da solo o come leader dei Wings) e una decina scarsa di quelli di Ringo Starr. Mi mancano, per l’appunto, svariati album di Starr (tra cui il famigerato “Ringo The 4th”) e di McCartney, soprattutto i più recenti, quelli usciti da una decina d’anni a questa parte, ecco.
Nello stilare la mia personale classifica dei migliori album da solista dei Beatles ho così tentato una via di mezzo; non una una Top 10, non una selezione completa ma una mia ideale Top 20, per giunta in ordine decrescente per aumentare la suspense. Pronti? Via!
20: “Ringo Rama”, Ringo Starr, 2003
19: “Tug Of War”, Paul McCartney, 1982
18: “Venus And Mars”, Wings, 1975
17: “Chaos And Creation In The Backyard”, Paul McCartney, 2005
16: “Flowers In The Dirt”, Paul McCartney, 1989
15: “Flaming Pie”, Paul McCartney, 1997
14: “Double Fantasy“, John Lennon & Yoko Ono, 1980
13: “Ram”, Paul McCartney, 1971
12: “Walls And Bridges”, John Lennon, 1973
11: “Mind Games”, John Lennon, 1973
10: “McCartney“, Paul McCartney, 1970
9: “Brainwashed”, George Harrison, 2002
8: “George Harrison”, George Harrison, 1979
7: “Cloud Nine“, George Harrison, 1987
6: “Ringo“, Ringo Starr, 1973
5: “Living In The Material World“, George Harrison, 1973
4: “Imagine“, John Lennon, 1971
3: “John Lennon/Plastic Ono Band“, John Lennon, 1970
2: “Band On The Run“, Paul McCartney & Wings, 1973
1: “All Things Must Pass“, George Harrison, 1970
Ebbene sì, il disco più bello per un Beatle solista è & resta il triplo “All Things Must Pass” di Harrison. Ascoltare (e quindi comprare, che ne vale la pena) per credere. – Matteo Aceto