Dei miei progetti irrealizzati & di qualcos’altro

In due miei vecchi post – vedi QUI e QUI – avevo scritto d’un tema che mi ha sempre affascinato, quello dei progetti cinematografici/musicali irrealizzati. E’ un po’ il tema del what if, per dirla all’americana, ovvero del che cosa sarebbe successo se. A tal proposito mi ha toccato un’immagine che ho trovato per caso sul web, un disegno in cui Ayrton Senna esce illeso, sollevandosi con le sue stesse gambe, dal relitto della sua monoposto, dopo lo schianto alla curva del Tamburello in quel fatale 1° maggio 1994. Ieri è stato appunto il venticinquesimo anniversario della morte del grande campione di formula 1 brasiliano e, frugando un po’ in rete, mi sono imbattuto in quella immagine che tuttavia preferisco non riportare qui.

Che cosa sarebbe successo se… il campo delle ipotesi è qualcosa di potenzialmente infinito, se ne potrebbe scrivere una storia parallela per ogni fatto di questo mondo. Nel mio piccolo, anch’io – come credo tutti noi – ho i miei progetti irrealizzati, i miei personali what if, alcuni dei quali relativi a questo modesto blog, e del quale mi premeva parlare quando ho iniziato a scrivere il presente post. Ricollegandomi al post precedente, quello sulle ristampe in vinile degli album di David Sylvian, ad esempio, avrei voluto scrivere di “Gone To Earth”, la prima (e finora unica) di tali ristampe che sono andato allegramente a (ri)comprarmi; ecco, speravo di poterne scrivere qualcosa, ma non il solito post-recensione che caratterizza Immagine Pubblica quanto piuttosto una collezione di foto che avrei fatto a questa nuova edizione di “Gone To Earth” e che avrei postato in bella mostra qui. Ebbene, dopo un paio di scatti non proprio esaltanti ho abbandonato il proposito, relegandolo nel limbo dei progetti irrealizzati relativi a questo blog.

Anche l’aggiornare i primi due post summenzionati rientra nel campo in oggetto: continuamente sento parlare d’un regista che avrebbe dovuto girare un film ma che alla fine è stato sostituito da qualcun altro, d’un gruppo che avrebbe dovuto comporre la colonna sonora d’una pellicola che poi è stata realizzata da ben altro compositore, eccetera. Insomma, di materiale per revisionare e/o aggiornate questi miei vecchi scritti ce ne sarebbe un bel po’. Eppure prevale l’ignavia, quella mia indolenza così tipica di noi meridionali, o forse manca una reale ispirazione. Mi capita spesso di avere quelle che reputo delle buone idee per scrivere un post qui ma che, al momento dell’accendersi del computer dal quale sto scrivendo adesso, ho già ridimensionato, se non eliminato del tutto. Insomma, all’atto pratico, forse, quella mia idea non era poi così tanto buona. Forse avrei bisogno d’un coautore, d’un collaboratore. Di questi tempi, mi accontenterei anche di una brava segretaria.

E qui siamo alle prese con un altro dei miei progetti irrealizzati relativi a questo blog; forse, più che un progetto più o meno fattibile, è se non altro una mia vecchia fantasticheria, ovvero l’aprire Immagine Pubblica ad altri autori. Sì, insomma, non mi dispiacerebbe se questo blog emettesse una voce che non sia soltanto la mia, ecco. Potrebbe andare avanti col contributo di qualcun altro anche quando a me sembra – e la cosa mi capita sempre più spesso, in effetti – di non avere più molto altro da scrivere. Potrebbe essere questo post un modo per chiedere a qualche lettore col pallino delle recensioni musicali/cinematografiche o anche libresche che non abbia intenzione d’aprirsi un sito tutto suo di scrivere qualcosa qui? Massì, dài. Vediamo un po’ che succede. What if. – Matteo Aceto

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Autore: Matteo Aceto

Lettore onnivoro, cinefilo selettivo, compro ancora dischi.

1 commento su “Dei miei progetti irrealizzati & di qualcos’altro”

  1. A proposito di Progetti non realizzati. Non so se le cose siano cambiate col tempo ma qui nella mia zona ( provincia di treviso) non esiste l’ombra nè del punk nè del rock o metal. Ho conosciuto molti musicisti anni fa quando mi trasferii qui ed avevo l’idea di metter su una band alternativa. Non solo i musicisti erano molto chiusi come mentalità ( mi proponevano duetti di coppia genere funky o soul o blues) ma per di più essendo una ragazza non mi prendevano neanche sul serio. Quando raccontavo di aver contatti con gente dell’ambiente musicale credevano che scherzassi. Insomma alla fine ho dovuto accontentarmi di due dilettanti con cui passar un pò di tempo nell’attesa di tornarmene a Londra. L’unico concerto decente di qualche anno fa è stato quello dei Punkreas. Poi c’è stato il nulla. Non solo non sono socievoli qui ma delle ragazze pensano solo una cosa. Mi avevano parlato di Pordenone come unico posto in cui ci sono gruppi metal. Mi ero iscritta in un forum ma anche lì le proposte erano sempre ” Non musicali” ma di altro tipo. Sinceramente è stata una delusione totale perchè per una come me che fa growl e non canta canzoncine mi ha dato fastidio vedere certi atteggiamenti. Inoltre mi è dispiaciuto dover dire ai miei contatti che ho avuto problemi a metter su una band perchè qui considerano le donne solo per uno scopo. È stato davvero avvilente. Inoltre la maggior parte dei musicisti, professionisti e non, non hanno ambizione se non far soldi in qualche locale. Quindi alla fine ho rinunciato al progetto che avevo aspettando di andarmene altrove all’estero. 

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