La notizia girava tra noi fan già da tempo e finalmente, nella giornata di ieri, è arrivata la conferma ufficiale: il 9 novembre, in occasione dei cinquant’anni del “White Album” (1968) dei Beatles, la Apple/Universal distribuirà una nuova serie di riedizioni celebrative. Insomma, così come l’anno scorso, con la pubblicazione d’un bel cofanetto dedicato a “Sgt. Pepper“, anche per questo successivo cinquantenario si è voluto procedere allo stesso modo: un nuovo mix stereo, ancora una volta curato da Giles Martin (il figlio di George Martin, storico produttore dei Beatles), il debutto del mix 5.1 surround e soprattutto – almeno per quanto mi riguarda – la pubblicazione di succosi inediti, tra cui un’embrionale versione di Let It Be della quale si favoleggiava da anni ma che nessuno – fra noi comuni mortali, intendo – aveva mai sentito, e i cosiddetti “Esher Demos” dei quali parleremo tra poco.
Facciamo prima un po’ d’ordine: album doppio da trenta brani, originariamente pubblicato il 22 novembre 1968, “The Beatles” – meglio noto come “White Album” per la sua copertina immacolata – sarà nuovamente disponibile in formato doppio vinile (in pratica lo stesso materiale e formato del ’68 ma riproposto col nuovo mix stereo curato da Martin Jr), in formato triplo ciddì (i due ciddì col disco originale – ma sempre nel nuovo mix – più un terzo ciddì contenente i soli “Esher Demos”), un cofanetto da quattro vinili (che in pratica replica il materiale del nuovo triplo ciddì) e quindi un bel cofanetto da ben sette dischi (sei ciddì audio più l’ormai inevitabile blu-ray di turno) a forma di libro. E un libro c’è davvero, in effetti, con oltre cento pagine tra informazioni, commenti e fotografie d’epoca.
Questo è il contenuto audio del cofanetto, chiamato “Super Deluxe Edition”, disco per disco (le voci con asterisco si riferiscono ai brani già precedentemente pubblicati sull'”Anthology 3″ del 1996)…
CD1: Back In The USSR, Dear Prudence, Glass Onion, Ob-La-Di Ob-La-Da, Wild Honey Pie, The Continuing Story Of Bungalow Bill, While My Guitar Gently Weeps, Happiness Is a Warm Gun, Martha My Dear, I’m So Tired, Blackbird, Piggies, Rocky Raccoon, Don’t Pass Me By, Why Don’t We Do It In The Road?, I Will, Julia.
CD2: Birthday, Yer Blues, Mother Nature’s Son, Everybody’s Got Something To Hide Except Me And My Monkey, Sexy Sadie, Helter Skelter, Long Long Long, Revolution 1, Honey Pie, Savoy Truffle, Cry Baby Cry, Revolution 9, Good Night.
CD3 (Esher Demos): Back In The USSR, Dear Prudence, Glass Onion*, Ob-La-Di Ob-La-Da, The Continuing Story Of Bungalow Bill, While My Guitar Gently Weeps, Happiness Is a Warm Gun*, I’m So Tired, Blackbird, Piggies*, Rocky Raccoon, Julia, Yer Blues, Mother Nature’s Son, Everybody’s Got Something To Hide, Sexy Sadie, Revolution, Honey Pie*, Cry Baby Cry, Sour Milk Sea, Junk*, Child Of Nature, Circles, Mean Mr. Mustard*, Polythene Pam*, Not Guilty, What’s The New Mary Jane.
CD4 (Sessions): Revolution I (Take 18), A Beginning (Take 4) / Don’t Pass Me By (Take 7), Blackbird (Take 28), Everybody’s Got Something To Hide (Unnumbered Rehearsal), Good Night (Unnumbered Rehearsal), Good Night (Take 10 with a guitar part from Take 5), Good Night (Take 22), Ob-La-Di Ob-La-Da (Take 3), Revolution (Unnumbered Rehearsal), Revolution (Take 14, Instrumental Backing Track), Cry Baby Cry (Unnumbered Rehearsal), Helter Skelter (First Version, Take 2)*.
CD5 (Sessions): Sexy Sadie (Take 3), While My Guitar Gently Weeps (Acoustic Version, Take 2), Hey Jude (Take 1), St. Louis Blues (Studio Jam), Not Guilty (Take 102), Mother Nature’s Son (Take 15), Yer Blues (Take 5 with guide vocal), What’s the New Mary Jane (Take 1), Rocky Raccoon (Take 8), Back In The USSR (Take 5, Instrumental Backing Track), Dear Prudence (Vocal, Guitar & Drums), Let It Be (Unnumbered Rehearsal), While My Guitar Gently Weeps (Third Version, Take 27), (You’re so Square) Baby, I Don’t Care (Studio Jam), Helter Skelter (Second Version, Take 17), Glass Onion (Take 10).
CD6 (Sessions): I Will (Take 13), Blue Moon (Studio Jam), I Will (Take 29), Step Inside Love (Studio Jam)*, Los Paranoias (Studio Jam)*, Can You Take Me Back? (Take 1), Birthday (Take 2, Instrumental Backing Track), Piggies (Take 12, IBT), Happiness Is A Warm Gun (Take 19), Honey Pie (IBT), Savoy Truffle (IBT), Martha My Dear (senza fiati e orchestra), Long Long Long (Take 44), I’m So Tired (Take 7), I’m So Tired (Take 14), The Continuing Story Of Bungalow Bill (Take 2), Why Don’t We Do It In The Road? (Take 5), Julia (Two rehearsals), The Inner Light (Take 6, IBT), Lady Madonna (Take 2, piano e batteria), Lady Madonna (Backing vocals della Take 3), Across The Universe (Take 6).
Blu-ray (solo audio), il “White Album” nei seguenti formati: PCM Stereo (2018 Stereo Mix), DTS-HD Master Audio 5.1 (2018), Dolby True HD 5.1 (2018), Mono (2018 Direct Transfer of “The White Album” Original Mono Mix).
Per quanto riguarda gli “Esher Demos”, la storia è più o meno questa: di ritorno da un controverso viaggio in India per “studiare” meditazione trascendentale, i Beatles presero a lavorare a quello che sarebbe diventato il “White Album” nel maggio 1968. E così, tornati in Inghilterra, i nostri si ritrovarono nella dimora di George Harrison per incidere i demo delle loro composizioni più recenti: ognuno propose diverse canzoni, addirittura undici per il solo John Lennon, anche se non tutte furono incluse nell’album (alcune, come ad esempio Junk e Jealous Guy, che allora si chiamava Child Of Nature, finirono nei successivi dischi solisti, mentre Sour Milk Sea venne affidata a Jackie Lomax). Perlopiù acustici e dal suono deliziosamente rilassato, alcuni di questi demo sono stati pubblicati su “Anthology 3” (1996) con un’eccellente resa sonora. Credo che la qualità audio non sarà da meno in queste nuove riedizioni.
Non c’è proprio tutto, bisogna però pur dire: mancano le versioni originali di Hey Jude e Revolution “riviste” anch’esse da Giles Martin che, anche se non facenti parti dell’originale album bianco perché già edite su singolo, erano state comunque registrate in quelle stesse sedute. Manca la leggendaria Helter Skelter di ben 27 minuti, manca l’alternativa Sexy Sadie chiamata Maharishi (dove John si fa beffe del guru che i Beatles seguirono in India in quel ’68), mancano due ballate acustiche ad opera di Paul McCartney chiamate Etcetera e The Way You Look Tonight. Per adesso, comunque, ci possiamo accontentare. Non ricordavo proprio, ad essere sinceri, che i Beatles avessero mai messo su nastro una cover di Baby I Don’t Care, e mi farà piacere scoprirla qui, così come quella Circles della quale non si sapeva finora poi molto. E inoltre, in conclusione, possiamo dare per certa una medesima operazione per quanto riguarda l’album “Abbey Road“. Appuntamento per l’autunno 2019. – Matteo Aceto